Mediterraneo e Mar Nero: MSC accoglie i segnali incoraggianti dal nuovo rapporto GFCM sulla pesca, senza sottovalutare le criticità che ancora persistono per il settore
A fine novembre 2025, la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (GFCM) della FAO ha presentato The State of Mediterranean and Black Sea Fisheries 2025, il più aggiornato e approfondito rapporto mai realizzato sullo stato e sulle tendenze della pesca e dell’acquacoltura nella regione. Frutto del contributo congiunto di oltre 700 esperti, il documento offre una fotografia dettagliata che, per la prima volta da anni, evidenzia progressi concreti verso la sostenibilità e conferma la rilevanza economica e sociale del settore della pesca per l’intera regione mediterranea.
Il dato più rilevante del report riguarda la riduzione degli stock sovrasfruttati: dall’87% registrato nel 2013 si è scesi al 52% nel 2023, la percentuale più bassa mai documentata nella regione dalla GFCM. Parallelamente, la biomassa delle specie di interesse commerciale è aumentata del 25% e la pressione di pesca si è dimezzata in dieci anni. Numeri che indicano chiaramente che una gestione più rigorosa e scientificamente fondata della pesca produce risultati reali.
Il rapporto evidenzia successi significativi per diverse specie. Triglia e gambero rosso gigante mostrano una marcata riduzione nella mortalità da pesca, mentre alice europea, gambero rosa di profondità e sogliola comune sono ora valutati come sfruttati in modo sostenibile nell’intera regione. Gli stock soggetti a piani di gestione, come la sogliola dell’Adriatico e il rombo chiodato del Mar Nero, registrano recuperi sopra la media, confermando l’efficacia degli strumenti di governance quando applicati con continuità.
Nonostante i progressi, la strada verso una piena sostenibilità è ancora lunga. Il 52% degli stock rimane sovrasfruttato e alcune specie chiave, tra cui sardina e nasello europeo, mostrano segnali di recupero troppo deboli o addirittura una riduzione della biomassa. A ciò si aggiungono sfide trasversali che il settore deve affrontare:
l’invecchiamento della forza lavoro e il limitato ricambio generazionale;
le differenze nella redditività delle flotte;
gli scarti e le catture accidentali di specie vulnerabili come tartarughe, squali e razze;
gli effetti della crisi climatica sugli ecosistemi marini.
Come sottolineato dalla GFCM, il Mediterraneo sta avanzando verso una pesca più sostenibile, ma il lavoro non è ancora concluso. MSC riconosce che gli strumenti per progredire non solo esistono, ma hanno già dimostrato la loro efficacia: piani di gestione, approcci basati sul funzionamento dell’ecosistema e un monitoraggio scientifico sempre più avanzato. Ciò che conta ora è consolidare e portare avanti questo percorso con determinazione, attraverso un processo partecipativo che coinvolga tutti gli attori del settore e fondato sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili.
Un’attenzione particolare deve essere rivolta alla piccola pesca artigianale, spesso dotata di risorse limitate ma fondamentale per l’economia costiera. Lavorare direttamente con i pescatori, ascoltarne il punto di vista e valorizzarne l’esperienza è essenziale per garantire che ogni misura di sostenibilità sia compresa, accettata e sentita come propria.
In questa direzione prosegue il lavoro di MSC in Italia tramite il progetto BluFish, con l’obiettivo di accompagnare, attraverso un processo partecipativo, le attività di pesca in un percorso verso la sostenibilità, fornendo supporto e strumenti per migliorare le pratiche di pesca e riportare in salute gli stock ittici. Rinnoviamo il nostro impegno a collaborare con i nostri partner e tutti gli stakeholders che condividono la nostra visione di un Mediterraneo in salute e un settore della pesca sostenibile nel tempo.
Il nuovo rapporto della GFCM invia un messaggio chiaro: quando la gestione è efficace, inclusiva e fondata sulle evidenze scientifiche, gli ecosistemi rispondono. Il percorso è tracciato, ma servono impegno costante e collaborazione per trasformare questi progressi in risultati duraturi.

