MSC Pesca Sostenibile, FSC®, Fairtrade e WWF insieme per parlare di etichette e sostenibilità a Fa’ la cosa giusta! 2016, la più grande fiera nazionale del consumo critico e stili di vita sostenibili che si terrà alla Fiera di Milano City dal 18 al 20 marzo.
In programma sabato 19 marzo alle ore 15, un incontro dal titolo ‘Dal cibo alla carta: l’importanza delle etichette sostenibili’, promosso da MSC Pesca Sostenibile, che riunisce schemi di certificazione e associazioni ambientaliste per fare luce sulle etichette sostenibili e aiutare i consumatori a fare le scelte corrette. All’incontro parteciperanno i direttori delle sedi italiane di MSC Pesca Sostenibile, FSC e Fairtrade e saranno moderati da Eva Alessi, responsabile sostenibilità WWF Italia.
“Secondo una ricerca IPSOS effettuata a marzo 2015 su quasi mille casi, la presenza di una certificazione ambientale fa aumentare del 72% la propensione ad acquistare un prodotto e il 51% degli intervistati dichiara di essere disposto a pagare un premium price fino al 10% per un prodotto certificato” commenta Francesca Oppia, Direttore di MSC Pesca Sostenibile, “c’è però assolutamente bisogno di informare i consumatori su cosa c’è dietro le etichette, come queste possono aiutarli a fare la scelta giusta in maniera semplice. Il marchio blu MSC indica che i prodotti derivano da un’azienda di pesca certificata indipendentemente, su base scientifica, seguendo lo standard MSC per la sostenibilità ambientale della pesca e che sono tracciabili e riconducibili a un approvvigionamento sostenibile. ”
Diego Florian, direttore del Forest Stewardship Council® Italia, dichiara “I prodotti che troviamo sugli scaffali del supermercato sono pieni di etichette e dichiarazioni, e questo può portare confusione o un’errata percezione del loro vero significato. Eppure, non tutte le etichette sono uguali: FSC, così come MSC e Fairtrade, è membro dell’ISEAL Alliance, l’associazione globale che riunisce gli standard di sostenibilità e rappresenta il livello più alto di riconoscimento per gli schemi di certificazione volontari. Ciò significa, ad esempio, coerenza e trasparenza nei processi di sviluppo e revisione degli standard” - continua Florian - “una rappresentanza equilibrata degli interessi di tutti gli stakeholder e un’interpretazione dei requisiti minimi coerente e adattata a livello locale; tutti elementi che contribuiscono ad aggiungere valore ai prodotti certificati. Come ufficio nazionale di FSC lavoriamo incessantemente per rendere ancora più riconoscibile il marchio della gestione forestale responsabile in Italia” - conclude - “aiutando i consumatori a fare scelte consapevoli che portino benefici ambientali, economici e sociali”.
“Acquistare un prodotto certificato Fairtrade significa fare una scelta etica, perché Fairtrade garantisce che le condizioni di produzione e commercializzazione siano responsabili dal punto di vista sociale, economico e ambientale. Inoltre, il pagamento di un prezzo equo e stabile e l’erogazione del Fairtrade Premium ai produttori, permette loro di realizzare progetti di sviluppo per le comunità e per la tutela delle risorse naturali” afferma Paolo Pastore direttore di Fairtrade Italia.
“Il ruolo di Fairtrade è pertanto quello di mettere in contatto produttori responsabili con i consumatori, che ogni giorno possono così scegliere dei prodotti che portano con sé una storia di giustizia e sono frutto di filiere sostenibili”.
Dichiara il WWF: “Oggi, quasi tutto ciò che acquistiamo si basa su un processo di produzione complesso, che talvolta ha inizio in alcuni dei luoghi più fragili del pianeta e con pesanti ricadute sulla biodiversità. È per questo che il WWF lavora per ridurre l’impatto delle produzioni sulle risorse naturali, base imprescindibile per il futuro delle nostre società, per promuovere fonti e filiere sostenibili rispondenti a prescrizioni ben precise relative alla qualità ambientale e per indirizzare gli utilizzatori verso tali fonti. Le certificazioni di sostenibilità un ruolo molto importante hanno in questo processo perché contribuiscono a creare filiere globali “virtuose”, basate sul rispetto degli equilibri naturali e dei diritti delle comunità umane minacciati dalle produzioni non responsabili.”